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Linea 1: Linea 1:
 =====  Lingue antiche e sistemi scrittorî in contatto: pietra di paragone del mutamento linguistico ===== =====  Lingue antiche e sistemi scrittorî in contatto: pietra di paragone del mutamento linguistico =====
  
-Lo studio delle lingue del passato è necessariamente ​legato alla documentazione scritta. ​È tuttavia ​difficile riuscire a testimoniare il complesso della variazione e del mutamento in atto in una lingua ​del passato ​sulla base delle sue attestazioni scritte: una quota notevole ​della variazione non lascia tracce significative nella scrittura. ​+Lo studio delle lingue del passato è di necessità ​legato alla documentazione scritta. ​Il formarsi di una tradizione testuale determina però un’inevitabile selezione della varietà di lingua documentata:​ essa infatti converge sulla norma di riferimento che la stessa scrittura porta a canonizzare e diffondere. Per questo è difficile riuscire a testimoniare il complesso della variazione e del mutamento in atto in una lingua sulla base delle sue attestazioni scritte: ​nel caso di una documentazione sufficientemente ampia e differenziata,​ una parte della variazione ​può essere accessibile agli strumenti dell’analisi filologica e linguistica,​ ma una quota notevole ​non lascia tracce significative nella scrittura, e resta quindi nascosta e inaccessibile.
  
-Una possibilità di accesso a questa quota nascosta è offerta ​da quelle ​registrazioni scritte che si situano al di fuori della tradizione testuale di una lingua, ​specie quando ​una lingua faccia ricorso a una tradizione documentaria alloglotta per essere scrittatesti scritti episodicamente con un sistema grafico diverso da quello normalmente in uso (p. es. un testo latino scritto in grafia greca).+Una possibilità di accesso a questa quota nascosta è offerta ​dalle registrazioni scritte che si situano al di fuori della tradizione testuale di una lingua: si tratta di scritture che non risentono dei vincoli imposti da una norma ortografica o dai generi letterarisoprattutto nei casi in cui una lingua faccia ricorso a una tradizione documentaria alloglotta per essere scritta. Una possibilità è offerta da quei testi che sono scritti episodicamente con un sistema grafico diverso da quello normalmente in uso per la lingua utilizzata ​(ad es. un testo latino scritto in grafia greca).
  
-Un secondo tipo di documenti in cui il rapporto tra equivalenza e differenza è rivelatore (prevalentemente ​di fenomeni morfosintattici e lessico-semantici) ​è costituito dalle traduzioni e, in particolare,​ del fascio di traduzioni latine della Bibbia, basate sull'​originale greco.+Il confronto con l'​alterità è d'​altra parte sempre un buon reagente per individuare fenomeni di variazione altrimenti celati dalla regola ortografica e dalla norma linguistica imposte dalla codificazione dei generi testuali. Proprio per questo, il progetto intende considerare anche un secondo tipo di documenti in cui il rapporto tra equivalenza e differenza è rivelatore (specie ​di fenomeni morfosintattici e lessico-semantici): si tratta delle traduzioni e, in particolare,​ del fascio di traduzioni latine della Bibbia, basate sull'​originale greco.
  
-Il progetto mira pertanto a una intersezione di queste due prospettive documentarie per integrare e aggiornare le conoscenze pregresse circa i fenomeni di variabilità e di mutamento linguistico nelle aree di diffusione delle lingue e delle scritture greca e latina di età antica e tardoantica. ​+Queste situazioni (in cui è compresa anche l’interferenza lessicale) possono essere estrapolate da un’ampia varietà di testi, che va dai documenti pratici, agli esercizi scolastici, fino ai testi più formalizzati,​ come sono ad es. i testi della cancelleria romana redatti in due lingue e destinati all’oriente grecofono, o le molteplici traduzioni del testo biblico. La prospettiva adottata nella valutazione di questi materiali consente inoltre di osservare fenomeni di mutamento a tutti i livelli di analisi: fonologia, morfologia, lessico, sintassi sono osservabili in misura decrescente nei testi in eterografia,​ che sono massimamente rilevanti per le questioni fonologiche,​ ma in cui l’allontanamento dalla tradizione letteraria epicorica consente la rappresentazione grafica di alcuni fenomeni morfologici,​ e talvolta anche di fatti lessicali e sintattici. Al contrario, nelle traduzioni sono rilevanti proprio i tratti sintattici, lessicali e morfologici,​ mentre lo è in misura minore la fonologia. 
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 +Il progetto mira pertanto a una intersezione di queste due prospettive documentarie per integrare e aggiornare le conoscenze pregresse circa i fenomeni di variabilità e di mutamento linguistico nelle aree di diffusione delle lingue e delle scritture greca e latina di età antica e tardoantica. 
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 +[ [[temi:​inizio|temi della ricerca]] ] 
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 +PRIN: 2017JBFP9H 
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 +Coordinatore nazionale: Paolo Di Giovine (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
progetto/inizio.1587118158.txt.gz · Ultima modifica: 2020/04/17 12:09 da amministratore